BELLATTI Rodolfo, Campomorone 1911-1993. Allievo di Giovanni Tito Bertelli (1879-1946) e Mario Agrifoglio (1877-1972),compì gli studi presso l’Accademia
Ligustica, inziando, poi,giovanissimo la propria attività nell’ambito dell’ambiente artistico genovese. Ha iniziato la sua attività nell’ambito
dell’ambiente artistico genovese,dividendo,sino alla fine degli anni ’30,lo studio,sito i piazza Zerbino a Genova,e le modelle con il pittore
Amedeo Merello,insieme al quale ha approfondito lo studio della figura umana che risulterà in futuro,per Bellatti,un punto di forza della sua
opera artistica. Negli anni successivi ,tra il 1940 e il 1960, con il suo nuovo esclusivo studio in piazza Sozziglia a Genova, operò intensamente
alternando l’attività in studio con l’attività en plein-air soprattutto a contatto con le suggestioni del paesaggio marino e marinaro di Camogli
,di San Fruttuoso,di Punta Chiappa e del paesaggio alpino in Valle d’Aosta. In queste opere (non solo paesaggi ma anche figure e ritratti)
,spesso aventi carattere di appunti, annotazioni, bozzetti, raggiunse risultati eccellenti,a livello dei maggiori pittori del primo novecento.
Nel suo studio passarono personaggi famosi, soprattutto del mondo imprenditoriale genovese, ai quali fece il ritratto.
E’ di questo periodo la produzione più felice del pittore: ritratti di personaggi famosi della politica,della finanza,dei casati nobiliari di Genova si
alternarono a quelli dei propri figli e a quelli di popolani;in quest’ultimi sembra trovare riscontro la vena migliore del pittore. Dopo il 1960,
Bellatti tornò a vivere e lavorare nella sua splendida antica casa padronale in Campomorone,quasi isolato dal mondo esterno,attorniato
da splendide opere d’arte antica e dei suoi colleghi contemporanei a lui più congeniali e oggetti e mobili d’ antiquariato.
Anche in questo periodo la sua attività fu instancabile e la sua produzione di opere abbondante, spesso costituita da rielaborazioni
in scala maggiore degli studi e delle opere di piccolo formato realizzate negli anni sopra detti. Così ha scritto Angelo Valcarenghi
presentando a catalogo la sua ultima mostra antologica nel 1992: << …Bellatti ,nelle sue opere,rivela senza pudore la propria più intima
vocazione che è quella di dipingere per sé stesso,per il proprio piacere,anche quando lo fa su commissione,come nel caso dei ritratti. …………..
immagini nelle quali è assente la falsità intellettuale,ora costruite con turgidi impasti cromatici trasudanti umori pittorici,
nei quali la materia grassa – che il pennello plasma,stende,aggruma,fa guizzare,arresta- esalta la luce e le forme,ora descritte-
soprattutto nella tarda età- da tinte quasi incorporee, risolte a volte tramite velature stese a colore “fresco”,a volte con accostamenti
e sottolineature realizzate con colore “asciutto,….>>.
Alcuni dei ritratti eseguiti dal pittore,più significativi sono dei seguenti personaggi:
S.A.S. Grace Kelli,principessa di Monaco - conte Ernesto Lombardo- contessa Luigia Scorza di Lavagna-
marchesa Violantina Spinola Pallavicini e nipote- marchesa Luisa Peyron Piuma – dott.Cristoforo Kiellaun,
console di Norvegia – ing. Amedeo Piaggio – Costanza Piaggio – gli industriali Guanito Fava, Orazio
Brignola,Alessandro Puri,Carmagnani,il banchiere Passadore,vari colleghi pittori e letterati.
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