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Aurelio Caminati |
E’ nato a Genova nel 1924 e nella stessa città è mancato nel 2012. Pittore,ceramista,performer. Dopo un inizio professionale che
lo ha visto dapprima mettersi in luce e quindi diventare protagonista in numerose mostre collettive nazionali e internazionali,allestisce
sua prima mostra personale a Milano nel 1950. Tutta la sua successiva attività ed esperienza operativa sarà caratterizzata specificatamente
nel costante confronto con le vicende artistiche del dopoguerra, ma, soprattutto, ponendosi in una puntuale e personale dialettica con gli
andamenti culturali di questo dopoguerra,offrendo originali interpretazioni delle problematiche culturali contemporanee. Nel 1956 partecipa alla Biennale di Venezia e in seguito ad altre importanti esposizioni in Italia e all’estero.I suoi lavori iniziali sono caratterizzati dall’adesione ad un realismo sociale i cui soggetti favoriti sono stati i personaggi della vita quotidiana,in particolare dei lavoratori. Successivamente il suo interesse e la sua creatività evolvono verso tematiche connotate da sentimenti introspettivi e atmosfere d’ambiente volte ad indagare gli stati psicologici e la condizione esistenziale dell’uomo,per passare,quindi ,alla fine degli anni cinquanta - fortemente l’influenzato da alcuni grandi maestri contemporanei,principalmente di Giacometti e Bacon - alla realizzazione dei “falsi ideologici”, composti da citazioni tratte da quadri famosi riprodotti sulla tela e affiancati a una pittura inquietante, con raffigurazioni di larvali e fantasmatiche presenze. Agli inizi degli anni sessanta l’artista evolve nella direzione della Pop Art e sotto questa suggestione utilizza ,per esprimersi, anche e principalmente la scultura e la ceramica. Ma la sua voracità nell’alimentarsi delle varie esperienze artistiche presenti nel panorama artistico internazionale e nazionale,lo portano a consumare in fretta le proprie esperienze per passare con determinazione e rapidità alle successive. Infatti si accosta all’iperrealismo per poi farsi affascinare dai meccanismi della fotografia e dell’arte concettuale. Nel 1975 fonda con Claudio Costa il Museo di Antropologia attiva di Monteghirfo. “Nei primi anni ottanta la sua pittura è tornata al quadro e alla eterogeneità delle citazioni ricelebrando, con il recupero dei linguaggi tradizionali,l’attenzione alla iconografia “classica” in chiave postmoderna.”(così Germano Beringheli) . Nel 1990 ha realizzato gli affreschi del foyer del teatro Carlo Felice di Genova, per i quali è risultato vincitore del concorso. Nel luglio 1998 Palazzo Ducale gli dedica una mostra con un centinaio di opere, affiancate da video legati alle realizzazioni di performances degli anni Settanta / Ottanta. Aurelio Caminati per più di quarant’anni è stato uno dei protagonisti del dibattito culturale non solo nella sua città,Genova, ma nel panorama italiano. |
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