(Genova, 22 gennaio 1922 – Genova, 8 settembre 2006).
Compiuti gli studi all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, è riconosciuto come uno dei principali pittori veristi genovesi del
secondo novecento e un importante pittore liturgista. Cesare Ghiglione di lui scrisse "Corrado Mazzari è una giovane recluta meritevole
d'attenta considerazione perché nell'oggettività della sua pittura di natura morta promette un'abilità esecutiva che come in Armonie allo
specchio si accosta al trompe l'oeil di Sciltian e di similari tendenze ma con più singolare personalità nella larghezza di tecnica
pittorica e compositiva".
Sin dai primi anni di attività, la sua ricerca artistica si sofferma sulla reinterpretazione della pittura classica secondo una
personale visione del vero, raffigurato attraverso ritratti di persone, nature morte e rappresentazioni liturgiche.
Proprio questa sua vocazione per la rappresentazione Sacra, lo porta a raffigurare Virginia Centurione Bracelli, religiosa
italiana nata a Genova nel 1587. Il grande arazzo, raffigurante la religiosa che benedice la seicentesca città di Genova,
viene esposto in occasione della sua Beatificazione, avvenuta a Genova il 22 settembre 1985, con Rito Religioso celebrato
dal Santo Padre Karol Wojtyla.
Alla fine degli anni settanta, conosce il pittore Pietro Annigoni, con il quale si confronta sugli strumenti e le tecniche della pittura,
fino a condividere, con il pittore milanese, le alchimie per realizzare i colori all'uovo dei maestri rinascimentali, da utilizzare nei
grandi quadri liturgici.
Scrive di lui, nel 2006 Edoardo Guglielmino "La scomparsa di un pittore che amiamo chiamare "Maestro", quale è stato Corrado Mazzari,
ha lasciato in una cornice un po' intimistica, come talvolta accade a questa distratta città, un profondo e sentito cordoglio.
La pittura di Mazzari esalta il risvolto fiabesco del verismo, e l'attenzione alle sfumature del colore non è aggiuntiva, ma si fonde
in una interpretazione della realtà con la poesia tinta, specialmente nei ritratti di Madonne, da una visione magistrale. (e.g)
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