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Danilo Lanini |
Danilo Lanini è nato a Genova il 4 gennaio 1968. Fin da bambino coltiva la passione per il disegno che prosegue negli anni sucessivi.
Parrallelamente agli studi tecnici di geometra, Lanini si dedica alla grafica e al fumetto. Durante il periodo della maturità collabora
infatti con Renzo Calegari ( nota firma del fumetto italiano). Dopo aver terminato gli studi tecnici, Lanini riprende l’attività artistica
orientandosi sempre più verso la pittura che lo occupa oggi in modo continuativo. Vive e lavora a Genova. ALCUNE NOTE CRITICHE Danilo Lanini è un giovane pittore che non da molto si è proposto nel panorama artistico genovese e tuttavia ha già sviluppato un processwo evolutivo autocritico di notevole ed apprezzabile rilevanza. Partito, sulla scia di altri pittori liguri del genere (fra tutti F.De Panis), proponendo, con notevole capacità tecnica, paesaggi caratterizzati da immagini “ipperreali”, in cui la nozione dell’oggetto rappresentato e la sua definizione analitica prevalgono sul dato sensorio e sull’emotività, e in cui ildato naturale viene schematizzato ed esaltato, o naturalizzato, in uno spazio metafisico, definitivo, bloccato, Lanini – persona sensibile ed intelligente – ha avvertito il pericolo di isterilirsi in un tecnicismo fine a sé stesso. Ha temuto di ridursi ad essere, come altri emuli di De Panis, “il pittore che ha capito il trucco”, che una volta acquisito il mestiere evita il minimo sforzo intellettuale accontentandosi di essere “il tecnico dell’immagine”. Per evitare ciò, Lanini si è messo in discussione, abbandonando le certezze acquisite ed iniziando un nuovo percorso formativo ed espressivo. Tale processo lo ha portato a rivalutare il sentimento a scapito della semplice sensazione ottica. Passando, dunque , da colori timbrici, chiaroscurali, smaltati, a forme molto disegnate, collocate in dimensioni spaziali prive di pathos atmosferico, terse, senza vibrazioni, ad impasti cromatici smorzati, in cui assurgono a protagonisti gli stessi più tonali nei quali non viene disdegnato l’uso dei “neutri”; colori stesi a volte a “sfumato” a volte a “tessitura” con effetto di segno garfico, ma comunque tesi ad ammorbidire gli oggetti, a ridurre i contrasti. Per dirla con Argon questa nuova espressività del Lanini induce a pensare ed a suggerire allo spettatore che “quello che si vede è solo un frammento della realtà attorno al quale infinita è l’estensione dello spazio” Angelo Valcarenghi (Genova) “..in pittura predilige il paesaggio che tratta con sguardo vedutista e con sorprendente tecnica riproduttiva. Pertanto le sue vedute obbediscono più ad un realismo lenticolare, tentato per vie meccanicistiche dell’immagine disegnata, che alle regole del linguaggio pittorico maturato “oltre la tradizione” e “oltre le avanguardie storiche”. Germano Beringheli (Genova) |
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