nata a Savona, vive e lavora ad Ovada, piazza Nervi 4 , tel 014381387
E’ stata docente di educazione Artistica, dal 1987 si è anche dedicata alla lavorazione artistica del vetro ed ha tenuto corsi professionali presso
Agenzie Formative, scuole private ed Associazioni Culturali. Ha proposto la propria attività pittorica in mostre personali e collettive tra cui :
1986 “Galleria Ghiglieri” Finale Ligure :collettiva Galleria “ la Telaccia” Torino 2000 : Palazzo Robellini Acqui Terme 2003 :
“Omaggio alla donna dal neolitico ai giorni nostri” : Rassegna”Ferrari per Ferrari” manifesto d’autore Acqui Terme 2003 :
Galleria “ il Crocicchio” Campomorone2004/2005 ; Rassegna “arte sotto i portici” Bologna 2004 : Galleria “ il Sorpasso “ Busalla 2006 :
“ Galleria del Sole” Rossiglione 2006
Gabriella Grosso proviene da Savona, dove ha cominciato a dipingere, giovanissima fin dagli anni del Liceo Artistico.
Temperamento meditativo e fortemente dotata di curiosità intellettuali, abbandonò presto le esperienze di carattere figurativo,
cercando nei colori più emblematici del surrealismo, il linguaggio che meglio esprimesse le proprie esigenze interiori.
Ne acquistò una precisione e una nitidezza di tratto che, ancora oggi, costituiscono il dato fondamentale della sua più recente produzione
la quale, esasperati i termini di partenza sino a fissarsi sul minimo dettaglio, giunge a spaziare nel campo più vasto e complesso dell’iperrealismo
senza tuttavia abbandonarsi all’esclusivo gusto dell’immagine o del gioco, ma scavando un tema che fa parte costante della nostra condizione attuale.
E’ la condizione tra l’uomo e la macchina, tra l’io umanistico e le sovrastrutture che lo circondano e lo minacciano rendendocene,
attraverso la freddezza delle linee e del calcolo, tutta la drammaticità…
Marcello Venturi
Come deve essere l’ approccio alle opere della Grosso? In questi termini, secondo questi tre livelli di lettura :
- la connotazione oggettiva dei soggetti raffigurati permette all’osservatore una lettura immediata delle immagini, della loro qualità cromatica
e del loro assetto compositivo; la prima lettura consente, pertanto, una fruizione esclusivamente estetica.
– ad una seconda lettura ci si accorge che le immagini diventano “luoghi della memoria”, ma la loro rievocazione emotiva è sempre rimandata
da un gioco di quinte, dalla dinamica di allontanamento dei riflessi e delle ombre.
– le citazioni, in questo caso gli “omaggi” ai pittori del passato, vogliono
suggerire il desiderio , oggi più che mai utopistico, di una continuità armonica tra passato e presente,di un equilibrio
tra valori umanistici e sovrastrutture tecnologiche.
Gabriella Grosso ha affiancato al proprio percorso pittorico la lavorazione artistica del vetro.
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