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Lorenzo Garaventa |
Genova 1913 - 1999 Nato a Genova nel 1913, inizia giovanissimo gli studi d’arte con Antonio Orazio Quinzio. Nel 1925 si iscrive al Liceo Artistico Barabino di Genova dove ha come insegnante lo scultore Guido Galletti, lo stesso Liceo dove anni dopo,artista già affermato, insegnerà modellato per tantissimi anni. L’anno successivo studia musica al Conservatorio Paganini di Genova, nel 1929 è allievo dello scultore Eugenio Baroni e frequenta fino al 1935 l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Dal 1936 al 1940 è iscritto alla Accademia di Belle Arti di Firenze dove studia con lo scultore Giuseppe Graziosi e il pittore Felice Carena. Dalla sua prima partecipazione alla Promotrice di Genova del 1933 seguono un numero grandissimo di mostre collettive e personali che ne fanno uno degli artisti genovesi più noti in Italia e all’estero. Fra le mostre collettive più significative: Mostre Interprovinciali e Sindacali di Genova (1937, 1939, 1942, 1953), Littoriali di Genova e Firenze (1940), Triennale di Milano (1941), Sindacale Nazionale di Milano (1941), Quadriennale di Roma (1948, 1952), Biennale di Venezia (1948, 1950, 1954), Premio Città di Carrara (1957), Promotrice di Torino (1960), Biennale di Genova (1975), Scultori a Genova dal 1950 (1985), Arte a Genova. Docenti del Liceo Artistico N. Barabino (1992), Scultori in Liguria nel secondo Novecento (1995), Presenze liguri alle Biennali di Venezia (1995). Fra le mostre personali: Mostra di disegni a Tirana (Albania, 1943), Galleria Bosco a Torino (1947), Galleria Genova (1953), antologica Galleria Rotta di Genova (1971), Galleria 7 di Baden (Svizzera), Galleria Art Club di Manhasset (USA) e Galleria Burdekc di Zurigo (Svizzera) nel 1972, Galleria San Marco dei Giustiniani di Genova (1974), antologica Galleria Arte Casa di Genova (1991). Una sua grande mostra antologica è stata allestita nel Museo di Sant’Agostino di Genova (1992-1993); una mostra postuma “Continuità di una scuola. Lorenzo Garaventa e i suoi allievi” è presentata a Genova presso la Banca Antonveneta, nel giugno 2003. Partecipa alla costituzione del Gruppo dell’Isola (1947), gli viene affidata la cattedra di scultura e la scuola di nudo alla Accademia di Belle Arti di Genova (1949), dal 1951 al 1978 insegna scultura al Liceo Artistico Barabino di Genova.. La profonda riflessione critica compiuta in direzione della scultura europea (Brancusi, Zadkine, Laurens, Moore) lo porta a superare le iniziali forme arcaicizzanti scolpite con durezza espressionista con la scoperta di un linguaggio personale in cui la sua idea del classico (quella dei greci, del Pisano, di Jacopo della Quercia, del Canova) coesiste con gli esiti formali conquistati dal Cubismo, in particolare quelli del suo caro amico Jacques Lipchitz. Numerose sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Ha scolpito diverse opere funerarie per il cimitero di Staglieno. Fra le opere pubbliche: il Mausoleo del generale Chamorro, Granada (Nicaragua, 1953), sculture in legno per la motonave Cristoforo Colombo (1954), l’altare maggiore della chiesa di San Martino, Genova (1965), Orfeo nel quartiere Cep di Genova-Pra (1968), il bancone del Mix in Glass di Genova (1979), l’altare maggiore per la chiesa di San Francesco di Rapallo (1984), Ninfeide per l’aereoporto di Genova (1986), il Ritratto del Cardinale Siri nell’Ospedale Duchessa di Galliera di Genova (1990). Nel 1997 viene aperto il Museo Garaventa presso la Società Economica di Chiavari dove sono conservati migliaia di disegni ed esposte in permanenza centinaia di sculture donate dall’artista. Nel 1999 accetta l’incarico per ricostruire le statue dei Doria poste all’ingresso del Palazzo Ducale di Genova. Riesce a completare l’Andrea Doria del Montorsoli, inizia il Gianandrea ma la morte sopraggiunta alla fine dell’anno gli impedisce di completare il lavoro. Lorenzo Garaventa è nipote , come lui amava ricordare, dell’ideatore e direttore della nave scuola -riformatorio molto nota a Genova negli anni cinquanta per la rieducazione dei ragazzi sbandati o difficili, chiamati per l’appunto Garaventini. Lorenzo fu un ottimo cavallerizzo e i cavalli e l’equitazione furono oltre che un argomento privilegiato dei suoi discorsi, anche un tema delle sue sculture. |
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