E’ nato a Firenze nel 1906 ed è morto a Genova nel 1977. A Genova ha seguito i corsi serali dell’Accademia di Belle Arti.
Nel 1937,anno del suo matrimonio con Ada,fedele compagna di tutta la sua successiva vita,dopo aver rifiutato di iscriversi al partito fascista
si è allontanato dall’Italia illiberale ed è andato ad abitare a Parigi – dove è rimasto sino al 1943 lavorando e contemporaneamente
studiando frequentando la Libera Académie de la Grande Chaumière. Ritornato in Italia Renato e la moglie Ada sono arrestati in quanto
antifascisti e incarcerati a Bardonecchia,poi a Susa,quindi a Torino (dove Cenni ha come compagno di cella Giuseppe Saragat,futuru presidente
della Repubblica Italiana) ed infine fu imprigionato a Genova. Qui viene liberato insieme alla moglie dai partigiani e si da alla macchia,
sulle alture dell’entroterra ligure,al confine con il Piemonte e la Lombardia ed entra nelle file dei resistenti al Nazifascismo.
Terminata la drammatica,faticosa,triste ma anche esaltante esperienza resistenziale in Renato Cenni è nata la volontà di un impegno
a non dimenticare “i morti abbandonati” di tutte le guerre.
E’quello il momento in cui Cenni concepisce l’idea di “CALVARIO”. Opera - alla quale riserviamo in questa pagina un capitolo a parte
– di intensa drammaticità espressiva,che ha visto la luce nel 1958 e che è stata terminata un anno dopo, nel 1959.
Cenni è stato pittore, scultore, grafico, cartellonista, caricaturista, illustratore ,pubblicista, critico d’arte acuto,
arguto e caustico, regista cinematografico. Grande e curioso viaggiatore,dal 1945 al1966 si sposta e soggiorna per lavoro
in varie località del mondo: Roma,Parigi,Panama,negli Stati Uniti e in Africa. Dopo il 1966 e sino alla sua morte
è tornato a vivere e operare in quella che considera la sua città: Genova,frequentando, giudicando e sferzando,
dalle pagine di alcuni giornali e riviste, il mondo artistico genovese.
|